Incontro dedicato a Giovanni Nadiani

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Alla Baldini….Ascoltare, conoscere, curiosare

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L’associazine Microcosmus e la biblioteca Baldini invitano ad una serata dedicata al poeta Giovanni Nadiani

Giovedì 18 maggio, ore 21

INVEL. Letture e ricordi

Per ascoltare la poesia, la voce, troppo presto interrotta, di Giovanni Nadiani

 

Introduce

Gianni Iasimone (poeta, performer)

Intervengono

Manuel Cohen (poeta, critico, saggista)

                 Gianfranco Miro Gori (poeta, scrittore, saggista)

Davide Pioggia  (glottologo)

Marco Mazzoleni (linguista)

Leggono

Ilario Sirri (attore)

Luca Tognacci (poeta, performer)

Giovanni Nadiani, è stato – è – poeta, scrittore, traduttore, linguista. È stato anche docente universitario, germanista e editore, ma soprattutto fine osservatore del dialetto romagnolo e molto altro. Quest’anno avrebbe compiuto 63 anni, quindi ne aveva poco più di 62 quando se n’è andato il 27 luglio scorso dopo una implacabile, dolorosa malattia. La sua prematura scomparsa ha lasciato un grande vuoto, non solo di affetti, nella sua Birandola di Reda, dove viveva, piccolo centro a “ridosso dell’A14” tra Cassanigo di Cotignola, in provincia di Ravenna, dove era nato l’11 marzo del ‘54, e Faenza, dove nel 1985 fu tra i fondatori della rivista Tratti insieme al compianto amico scrittore e editore Guido Leotta; a Forlì, dove era docente presso il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione (Sitlec) dell’Università di Bologna; nella sua Romagna che tanto efficacemente ha cantato in versi, ora aspri e ironici ora lirici, nella sua lingua bastarda – sempre attento a rimanere lontano dalla retorica e dal folklorico -, lingua, “inter-lingua”, dell’alterità e di una geografia ormai distrutta, degradata, “mutata” in un non luogo, nessun altrove, invel, appunto… Ma soprattutto, senza timore di essere smentiti, lascia un grande vuoto nel mondo culturale italico sempre più distratto e “coatto”, parafrasando Pier Paolo Pasolini, a fronte di un potere dei consumi che ricrea e deforma la coscienza del popolo, “fino a una irreversibile degradazione”, in specie nell’asfittico, autoreferenziale, spesso araldico, panorama letterario contemporaneo del “Belpaese che fu”. E, dopo l’intenso ricordo avvenuto “tra amici della costa”, al Museo di Rimini, il 25 marzo scorso, a Santarcangelo – eminente luogo di poeti e poesia – , in omaggio alla sua “irredimibile” mancanza, vogliamo riproporre lo stesso tema di invel, filo conduttore della poetica e dell’esistenza di Giovanni Nadiani, con una riflessione critica – una meditazione -, una conversazione a più voci, sempre con le sue parole lucide e folgoranti, i suoi versi in stile “cabaret”, la sua stessa voce tratta dalle tante sue serate in zir par la Romagna alle quali Giovanni aderiva con entusiasmo e disponibilità, una “disposizione” autentica che non gli ha allungato la vita ma per la quale chiunque l’abbia conosciuto lo ricorderà per sempre. (g.i.)

 

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Schede biobibliografiche relatori INVEL

Manuel Cohen è poeta, critico e saggista. È condirettore della rivista “Periferie”. Si occupa prevalentemente di Poesia italiana, in lingua e nei neo-dialetti, dirige e co-dirige alcune collane di poesia per CFR, Dot.com.Press-LeVoci della Luna, Puntoacapo. Figura nelle redazioni di: «Ali», «Argo. Rivista di esplorazione», «Carte Urbinati. Rivista di Letteratura Italiana e Teoria della Letteratura dell’Università degli Studi di Urbino», «Il parlar franco. Critica e scrittura neodialettale», «Punto. Almanacco della Poesia italiana», e collabora ad alcuni tra i principali periodici di settore: «Atelier», «Letteratura e dialetti», «Poesia». Tra i suoi più recenti lavori: L’Italia a pezzi. Antologia della poesia neodialettale (in co-curatela con V. Cuccaroni, G. Nava, R. Renzi e C. Sinicco, Ancona, 2014); Appunti di Geocritica, per una mappatura della Poesia Italiana Contemporanea (ATM, Monaco di Baviera, Germania 2013). In poesia ha pubblicato: Altrove, nel folto (a cura di D. Bellezza, Roma 1990); e dopo venti anni di silenzio: Cartoline di marca (prefazione di M. Raffaeli, Teramo 2010); Winterreise. La traversata occidentale (nota di G. D’Elia, Sondrio 2012); L’orlo (introduzione di G. Lucini, Sondrio 2014) e il recente Tutte le voci (prefazione di S. Ritrovato, Osimo 2016).

 

Gianfranco Miro Gori ha ideato e diretto la Cineteca del comune di Rimini e organizzato festival e manifestazioni culturali in patria e all’estero. Ha pubblicato molti saggi di argomento cinematografico dedicandosi soprattutto, tra i primi in Italia, allo studio dei rapporti tra cinema e storia. Si è occupato del regista Federico Fellini, dello sceneggiatore e poeta Tonino Guerra, del musicista Secondo Casadei, del poeta, suo concittadino, Giovanni Pascoli. Tra le sue opere un romanzo (Senza Movente. Mobydick, Faenza 2000) e quattro raccolte di versi in dialetto (Strafócc, Chiamami Città, Rimini 1995; Gnént, Pazzini, Verucchio 1998; Cantèdi, Mobydick, Faenza, 2008; E’ cino, la gran bòta, la s-ciuptèda, Fara, Rimini 2014). E’ stato sindaco di San Mauro Pascoli. Attualmente è presidente di Sammauroindustria, associazione culturale da lui progettata.

 

Marco Mazzoleni, professore associato di Linguistica italiana al Dipartimento di Interpretazione e Traduzione dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna (Campus di Forlì), si occupa principalmente di linguistica testuale e di relazioni transfrastiche a livello sincronico e diacronico.

Membro dell’ASLI (Associazione per la Storia della Lingua Italiana) e della SILFI (Società Internazionale di Linguistica e Filologia Italiana), ha pubblicato numerosi articoli su riviste quali “Cuadernos de Filología Italiana”, “Italica Belgradensia”, “Journal of Pragmatics”, “La Lingua italiana”, “Lingua e Stile”, “Quaderni di Semantica”, “Quaderni Patavini di Linguistica”, “Revue Romane”, “Studi di Grammatica italiana”, “Studi Italiani di Linguistica Teorica e Applicata”, “Studi Linguistici Italiani” e “Verbum. Analecta Neolatina”.

Ha collaborato alla Grande grammatica italiana di consultazione (vol. II, 1991 e vol. III, 1995) curata da Lorenzo Renzi, Giampaolo Salvi ed Anna Cardinaletti ed alla Grammatica dell’italiano antico (2010) curata da Giampaolo Salvi e Lorenzo Renzi, entrambe uscite per i tipi del Mulino di Bologna, ed all’Enciclopedia dell’Italiano diretta da Raffaele Simone, Gaetano Berruto e Paolo D’Achille e pubblicata a Roma nel 2011 dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Giovanni Treccani.

 

Davide Pioggia è un fisico convertitosi alla glottologia, e in particolare allo studio dei dialetti romagnoli. Su questo argomento ha scritto diversi saggi, fra cui si segnala Dialetti romagnoli, in collaborazione con Daniele Vitali. Ha approfondito soprattutto lo studio del dialetto santarcangiolese, a cui ha dedicato i saggi Fonologia del santarcangiolese e E’ rèmmal. Tiene conferenze sui dialetti romagnoli e ha curato la pubblicazione dei testi di diversi autori dialettali, fra i quali Gianni Fucci. Da diversi anni porta avanti un progetto di mappatura dei dialetti romagnoli, con la raccolta di centinaia di interviste; il materiale raccolto si trova in parte nel sito dialettiromagnoli.it, di cui è il curatore. Dal 2015 è membro del Comitato scientifico per la salvaguardia, la valorizzazione e la trasmissione dei dialetti dell’Emilia-Romagna, istituito dalla Regione Emilia-Romagna.

 

Ilario Sirri, 58 anni, vive e lavora a Cesena. Si forma come attore partecipando ad alcuni stages teatrali tenuti da artisti, quali Laura Curino, Marco Cavicchioli, Angela Malfitano, Franco Mescolini, Mariangela Gualtieri, Stefano Benni, per poi dedicarsi alla ricerca vocale sotto la guida di Gabriella Bartolomei. Alcuni lavori della sua produzione sono in dialetto romagnolo:

– “Ivan in t’la steppa” narrazione liberamente tratta dal “Viaggiatore incantato” di Leskov
– “Al radghi” lettura di racconti/poesie di autori vari, in dialetto
– “Recital di poesie di Raffaello Baldini
– “Zitti tutti “monologo di Raffaello Baldini
– “Baldini e dintorni” reading poetico e musicale

 

Luca Tognacci è nato a Rimini nel 1970 e vive a Santarcangelo di Romagna. È redattore della rivista on line “ScrittInediti”, e si occupa da diversi anni dell’organizzazione di piccoli eventi culturali. Fa parte del gruppo “I mercoledì letterari” di Santarcangelo e insieme a Fabio Orrico e Paolo Vachino ha pubblicato il libro di poesie Nei Denti! Per le edizioni Socrate di Napoli ha inoltre pubblicato la plaquette Verso Ieri ed è stato inserito nell’antologia La riqualificazione urbana e altre poesie, a cura di Valentino Ronchi per le edizioni Coen Tanugi. La sua formazione è autodidatta. Svolge il lavoro di tecnico luci precario con contratto intermittente. Attende il futuro con pacato pessimismo.

 

Gianni Iasimone, classe 1958, poeta, performer, attore, regista, autore di video e testi teatrali, studioso di cultura popolare, è nato a Pietravairano, un piccolo centro dell’Alto Casertano.
Laurea in DAMS con Giuliano Scabia all’Università di Bologna. Master in Poesia Contemporanea presso l’Università di Urbino.
Sue poesie e interventi sono apparsi su numerose riviste, in rete e in alcune antologie tra le quali: Bologna e i suoi poeti, curata da G. Centi e C. Castelli, Bologna, 1991.
Ha pubblicato la raccolta di versi La memoria facile (FILT, 1991), il “poema metà-fisico” Il mondo che credevo, Mobydick, 2005, (finalista Premio “Pascoli” 2006 e 2° posto Premio internazionale di Poesia “Città di Marineo-Palermo” 2006), il libro di poesie Chiavi storte, Mobydick, 2012 (opera finalista e segnalata in vari premi e 4° posto Premio di Poesia “La Sirena” 2016).
Suo anche il saggio critico Conta nu cuntu! Il racconto orale come strumento creativo e comunicativo”, Caramanica editore, 2002.
A partire dagli anni Ottanta, ha dato vita a svariate performances poetiche itineranti ed ha letto i suoi versi in diverse piazze e teatri.
Ha partecipato, come attore, a numerosi spettacoli teatrali, realizzandone molti come regista e autore.Attivo come operatore culturale, collabora con alcune riviste e portali on-line, ed è tra i fondatori dell’associazione Microcosmus di Rimini, dove attualmente vive e lavora.

 

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