Laboratorio di Scrittura Autobiografica

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Alla Baldini…ascoltare, conoscere, curiosare

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LABORATORIO di SCRITTURA AUTOBIOGRAFICA

( per 16 donne )

MI RICORDO…

La scrittura come conoscenza di sé

 

Sei incontri per sperimentare la pratica della scrittura di sé, per ripensare la propria storia, in un contesto di ascolto e di confronto

Il laboratorio non è un corso di scrittura creativa e non si propone finalità letterarie; vuole essere un’occasione per stimolare la memoria del proprio passato e la valorizzazione del presente, recuperando immagini, sensazioni, ricordi; perché noi siamo le nostre storie, siamo quello che raccontiamo, e scrivere è tentare di conoscersi meglio e far sopravvivere qualcosa

La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla” ( Marquez, Vivere per raccontarla /Autobiografia )

 

In Biblioteca, il martedì, dalle 17 alle 19

3 – 10 – 17 – 24 – 31 – Ottobre

7 – Novembre

Conduce gli incontri Giovanna Gazzoni

Esperta in Metodologie Autobiografiche

( Libera Università dell’Autobiografia – Anghiari )

                      

Informazioni ed iscrizioni entro il 23 settembre:

Biblioteca “A. Baldini” Santarcangelo tel. 0541 356299

 

Laboratorio realizzato in collaborazione con Amici Biblioteca Santarcangelo

 

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Scrivere di sé, nei diversi modi in cui può praticarsi tale esercizio, ha una lunga storia; e autori molto diversi, dai nomi più illustri, Sant’ Agostino, Montaigne, Rousseaux… ai più sconosciuti: basti pensare a quella straordinaria istituzione rappresentata dall’Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano, in cui sono custodite pagine di diari, memorie, lettere di migliaia di persone comuni.

A volte sentiamo che il presente non basta, che non riusciamo a comporre in un quadro coerente e comprensibile i vari pezzi della nostra storia; certamente la scrittura di sé non salva dalla vita, ma può aiutare, attraverso la memoria e la narrazione, ad attribuire un senso agli episodi che abbiamo vissuto, a leggervi un disegno che ci era sfuggito.

Nel tempo breve degli incontri, in una atmosfera raccolta, con carta e penna, in un silenzio un po’ da scuola e da convento, si cercherà di ritrovare quel tempo per sé che le incombenze della vita quotidiana spesso ci sottraggono; le scritture individuali, sollecitate da letture e riflessioni, potranno diventare l’avvio di una pratica da continuare nel tempo, ed essere condivise nel gruppo, in un processo di rispecchiamento e di confronto.

Attraverso le modalità con cui la memoria agisce (rievocare, ricordare, rammentare, rimembrare), per mezzo della scrittura, potente mediatore di selezione delle parole, diventiamo narratori di noi stessi, capaci di cogliere il senso di gesti, momenti, sentimenti che credevamo dimenticati, e ci confermiamo più consapevoli protagonisti della nostra storia.

 

Arriva un momento nell’età adulta in cui si avverte il desiderio di raccontare la propria storia di vita. Per fare un po’ d’ordine dentro di sé e capire il presente, per ritrovare emozioni perdute e sapere come si è diventati, chi dobbiamo ringraziare o dimenticare. Quando questo bisogno ci sorprende, il racconto di quel che abbiamo fatto, amato, sofferto, inizia a prendere forma, diventa scrittura di sé, e alimenta l’esaltante passione di voler lasciare traccia di noi a chi verrà dopo o ci sarà accanto. Sperimentiamo così il “pensiero autobiografico”, che richiede metodo,coraggio, ma procura, al contempo, non poco benessere”.

(Duccio Demetrio, Raccontarsi L’autobiografia come cura di sé)

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